Questo Calendario vuole essere un aiuto ad affacciarsi con rispetto alla fede dell'altro attraverso le feste che ne scandiscono i ritmi e gli eventi, un invito ad accogliere la preghiera dell'altro così come Dio accoglie le preghiere che salgono a Lui da ogni angolo della terra.
Fede
Se ti ferma la polizia per strada, perché eccedevi i limiti di velocità, sceso dalla macchina non chiedi il certificato che attesti che colui o colei che ti stano fermando sono poliziotti, lo dai per scontato, o in altre parole, ci credi.
Quando andavi a scuola, non hai mai chiesto alle maestre e poi alle professoresse di mostrarti il diploma di laurea (forse a volte ci hai pensato…) perché brave insegnanti o meno, in ogni caso sapevi che non potevano arrivar lì sulla cattedra della tua scuola, se non avendo tra le mani un titolo adeguato, insomma, che fossero veramente professoresse, pur senza indagarlo, ci credevi.
E cosa dire del medico? Ti ricordi? Vai nel suo studio, ne hai bisogno, ti visita, e tu non gli hai mai chiesto prova del suo esser medico, perché è evidente… ci credi.
E cosa dire dei tuoi genitori: hai sempre dato per scontato che fossero veramente “i tuoi”, e non hai chiesto a tua mamma un esame del DNA. “Quella è mia madre, è evidente!”, certo, lo hai sempre creduto, e continui a crederlo, è una questione di fede.
Una coppia che cerca di avere un bimbo, non crede forse nella vita che di quel bimbo si prenderà cura?
Un ragazzo che finisce l’università non crede forse che gli aprirà degli orizzonti e delle possibilità?
Un’innamorata che si lega al suo amato, non crede che quell’unione è gravida di promesse di benessere?
Un migrante che parte senza nulla sapere del suo futuro, non crede forse in un avvenire migliore?
Come la luce che tutto mostra, ma a nessuno si mostra, così la fede: il credere, è parte integrante e fondamentale del nostro vivere. E se certamente vi sono delle occasioni in cui la nostra fede viene tradita (quello non era un poliziotto ma un impostore! La prof non aveva i titoli! Il medico non s’era mai laureato! Quella non era mia madre!...) tali situazioni sono così straordinarie da divenire notizia sui giornali, proprio perché l’ordinario, garantito dalla fede comune delle/nelle persone, viene incrinato.
Il vivere quotidiano abita un costante regime di fede. Abitiamo un anticipo di fiducia nell’altro e nel domani. Siamo debitori a chi ha creduto in noi facendoci crescere, e siamo creditori di fiducia in chi incontriamo, credendo che sia poliziotto, professore, dottore, madre…
Con questo calendario siamo creditori di fiducia nel domani che il nuovo anno schiude. Solo così ci è possibile abitare nelle relazioni, che sono fondate su un anticipo di fiducia.
Solo ricevendo la fiducia di altri, e anticipando la nostra ad altri camminiamo la strada dell’intuizione dell’Altro che in noi crede. Lui che tutto ha creato, e tiene in essere, che perdona e che di tutti vuole il bene. Infatti non desidera la morte del peccatore, ma – dandogli un anticipo di fiducia – lo fa vivere, perché si converta e conosca la Vita, ora, oggi, in questo nuovo e unico 2018.
Che la fede dei figli di Abramo, di Isacco e di Ismaele, siano strade di fiducia alla scuola del Dio che sa fidarsi del figlio dell’uomo, e col suo perdono lo rende degno di fiducia.
Antiochia, settembre 2017
Fr Paolo Raffaele Pugliese, ofm cap